lunedì 21 marzo 2011

Il Metodo di lavoro (M. Caminati)

Il metodo del lavoro socio-sanitario
Dispensa a cura di Mara Caminati


Il lavoro è caratterizzato da uno scopo, cioè il senso dell’agire “perché faccio questo?”, A quale scopo? Come raggiungo questo scopo? In altre parole Chi fa Cosa? Come?, Quando?, Perché?.

Sulla risposta a queste domande si fonda il metodo del lavoro

Le fasi del lavoro

Raccolta dati l’operatore deve mettere in atto la sua capacità di ascolto delle domande esplicite e implicite, che l’utente può manifestare.
Per una corretta raccolta dati è necessaria una buona osservazione oggettiva.


Per arrivare alla formulazione del PAI dobbiamo seguire alcune fasi:

Per leggere per intero e scaricare la dispensa in PDF clicca sul seguente link: http://issuu.com/il-metodo-di-lavoro-caminati

Il tema motivazionale (G. Masera)

Aver cura della relazione per sostenere la motivazione professionale 

Il tema motivazionale è assai complesso, incontrare la motivazione significa infatti incontrare un individuo in tutta la sua unicità. Per tenere la motivazione al centro delle politiche di gestione è necessario mettere l’individuo al centro: questo è il messaggio che proviene dalle “buone pratiche” per sostenere e promuovere la motivazione in organizzazione. Mettere l’individuo al centro significa anche comprendere che non esistono regole univoche e generalizzate che consentono di sostenere sempre e ovunque la motivazione al lavoro: si tratta di volta in volta di ricercare le modalità più adeguate a corrispondere ai bisogni, ai desideri, ai progetti espressi dagli individui (da ogni singolo individuo) in funzione della loro storia personale e della storia della loro presenza in organizzazione. Se motivare significa mantenere l’individuo al centro, sarà la“forza” relazionale che l’organizzazione è in grado di esprimere a risultare fondamentale: la motivazione risulterà decisiva in quelle organizzazioni in cui sono forti (strette, aperte, autentiche, vicine) le relazioni.

Buone pratiche per motivare

In organizzazione sono spesso compresenti differenti idee a proposito delle azioni da intraprendere per sostenere e promuovere le motivazioni degli individui. Alcune teorie  sostengono  che il principale elemento per sostenere e promuovere la motivazione al lavoro sia il denaro e di conseguenza investono molto tempo nella messa a punto di piani per l’assegnazione di incentivi economici. Altre teorie ritengono che le persone siano motivate da una positiva considerazione sociale e si assicurano che tutti i collaboratori abbiano l’opportunità di lavorare in gruppo e ottenere riconoscimenti pubblici. Altri ancora pensano che i lavoratori desiderino maggiori responsabilità e opportunità per diventare più competenti e agiscono alla fine di incrementare il livello di delega. I principali aspetti legati alla motivazione possono ricondursi ad alcune  tappe fondamentali: la progettazione delle attività, la comunicazione, gli obiettivi, la valutazione, la partecipazione , l’integrazione sociale,la retribuzione, l’apprendimento, la soddisfazione, la differenza. Tra queste buone pratiche nessuna può essere considerata “necessaria e sufficiente” ovvero risolutiva: tutte possono contribuire allo scopo in misura minore o maggiore in funzione del contesto e della sua storia ma nessuna è così importante da rendere superfluo il presidio delle altre. L’analisi di queste dieci aree di presidio può essere importante per realizzare l’analisi di un contesto di lavoro a partire dalla metafora del campo di forze suggerita da Lewin (1936) ovvero per individuare gli elementi che - in un dato contesto e in un dato momento - favoriscono oppure ostacolano l’espressione della motivazione al lavoro da parte delle persone che operano al suo interno.

Per leggere per intero e scaricare la dispensa clicca sul seguente link: http://issuu.com/il-tema-motivazionale-masera

Motivazione e integrazione (R. Dapero)

Motivazione e Integrazione
Dispensa a cura di Renato Dapero


1- Disposizione d’animo
Apriamo con una questione complicata  perché non si tratta semplicemente di implementare le conoscenza indispensabili per svolgere efficace-mente il proprio ruolo professionale. Si tratta di sviluppare la passione per il proprio lavoro nella propria posizione organizzativa nel rispetto delle competenze degli altri operatori. Alla fine ognu-no deve scoprire il desiderio e il piacere di fare bene il proprio lavoro, immettendovi il meglio delle proprie disposizioni naturali.
Dobbiamo ricordare che il lavoro è stato sempre il fulcro fondamentale di ogni società umana. Senza lavoro non ci sarebbe stata evoluzione sociale. Si può dire in sintesi che la vita dipende dal lavoro nel quale peraltro ogni essere umano esprime buona parte della sua personalità.
Il lavoro dunque è importante, ma in sé e per sé, non è tutto. La vita non si identifica col lavoro in senso stretto, ma comprende anche i grandi sentimenti. La felicità si riceve attraverso i beni materiali, ma anche con le attività spirituali e culturali. Vale la pena di ricordare in proposito che nella lingua degli antichi Romani c’erano due vocaboli per indicare la felicità. Felix = felice per abbondanza di beni e Beatus = felice per uno stato d’animo di intima beatitudine. Oggi alla parola felicità facciamo corrispondere la sintesi dei due significati e quindi la felicità è frutto del raggiungimento di buone condizioni materiali, garantite dal lavoro e in particolare dal reddito che il lavoro produce e del raggiungimento di una predisposizione d’animo favorevole rispetto alla vita. Ma poiché il lavoro occupa una quota rilevante del nostro tempo di vita, una buona disposizione d’animo verso il lavoro è condizione imprescindibile per il raggiungimento della felicità.

Per leggere per intero  e scaricare la dispensa in PDF clicca sul seguente link:  http://issuu.com/motivazione-e-integrazione-dapero